Abstract:
Doppio cieco è, apparentemente, un libro alla maniera di Ian McEwan - uno dei suoi personaggi minori è, non a caso, il dottor McEwan, neurochirurgo - in cui la letteratura si cimenta con i temi propri della scienza. Biochimica, botanica, immunoterapia, schizofrenia ed etica dei placebo sono, infatti, tra gli argomenti trattati. In realtà, è un'opera sulla contemporaneità e sul conflitto tra determinismo e libertà che la caratterizza. Spiccano, nella galleria dei personaggi che vi compaiono e ne fanno un romanzo corale, le figure di Olivia e Lucy, amiche sin dalla loro frequentazione di Oxford. Olivia è una biologa che si innamora di Francis, un naturalista incontrato a un convegno sulla megafauna, il quale, per conto di ricchi mecenati, si occupa di «ricreare» la spontaneità della natura. Lucy si innamora, invece, di Hunter Sterling, un capitalista megalomane e immaginifico che vuole «ricreare» l'esperienza dei mistici con il suo «casco Nirvana». Attorno a loro, un coro di figure minori, rappresentanti perfetti del caos della contemporaneità: accademici saccenti, impostori ammantati di linguaggio pseudoscientifico, schizofrenici, psicoanalisti, e sacerdoti come l'indimenticabile padre Guido, spedito a casa di Hunter dal Vaticano, incuriosito dalle sue mirabolanti invenzioni. Nell'universo tecnoscientifico dominato dalla «Medusa del determinismo» irrompe a un certo punto la fragilità della vita umana, la sua finitezza in cui solo consiste la libertà, la possibilità, cioè, di decidere e di prendersi cura dell'esistenza.
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